Io vuless addiventà n’albero ‘e rose Pe te fa sentì l’addor e chist ammor Io vuless addiventà nu poc e sol Pe te fa sentí o’calore e chistu ben. Io vuless addiventà nu poc e vient Pe trasì p’a forza rint ‘a bocca toia, Io vuless addiventà comm o’silenzio Per putè sentì tutt ‘e respiri tuoie. Vasame, Pe’ chesta vota vasame Crideme Po’ Nun te cerco chiù. Io vuless addiventà pullin ‘e vas Per putè cadè ngopp ‘e capill tuoie Io vuless addiventà
Ho seguito Davide dai tempi in cui faceva le riproduzioni “mostruosamente esatte” dei dischi dei Pink Floyd, con tanto di indicazioni dello strumento usato compresi i parametri di fine tuning, era poco più che un teenager, attentissimo e sveglio su tutto quello che succedeva nel mondo del Rock progressivo.
Disk 1 Cover The Wall Pink Floyd
Disk 2 Cover The Wall Pink Floyd
Un vero talento, di Aversa, figlio del mio amico Francesco, ingegnere/chitarrista altrettanto talentuoso, con il quale ho suonato durante la mia adolescenza. A confermare la massima attenzione per il rock progressivo è una cover di Davide (forse 15enne?) trovata in rete di una canzone di elio e le storie tese: “il plafone” che ha una sequenza armonica che spiega al primo ascolto cosa significa Rock progressivo.
Quando sono venuti a suonare in Rai (da noi si suonava dal vivo), hanno portato tutta la loro attrezzatura sequencer e pad di batteria elettronica, ed ho avuto la chiara sensazione di un evoluzione del genere, che c’è ancora spazio e che non è stato detto tutto, un po come nella new wave degli inizi degli anni 80.
“Wake Me” live in Marconi Street, Naples (RAI studios) Broadcasted by RAI 3 television channel during TGR’s program “Music&theCity”.
WILFUL DREAM are Davide Capolongo – vocals, guitar, keyboards Giuseppe Scuotri – keyboards
with Nicola Terzo – drums Gianni Grappone – keyboards
Felice Iovino – camera & video editing & postproduzione audio Claudio della Rocca – camera
Composed by Davide Capolongo Written by Giuseppe Scuotri
Ieri sono stato alla manifestazione Sanità Tà Tà . Su uno dei palchi è salita Simona Boo ed il Boo Team ed hanno eseguito questa canzone d’amore dedicata alla madre biologica che Simona in quel momento non aveva ancora conosciuto e che lei rivedeva in ogni ragazza o donna che affrontava la vita ed il mondo “contromano”. Lei qualche tempo fa l’ha chiamata “Sufia” e gli ha dedicato questa canzone che nella mia mente si è materializzata come un manifesto contro chi specula sull’immigrazione.
Mentre ascoltavo pensavo a quante “Sufie” affrontano ogni giorno la durezza e le umiliazioni di una “vita contromano”, e allo stesso tempo mi ha confermato che l’umanità è il primo principio al quale una società deve necessariamente attenersi, e che sta al di sopra di tutte le Costituzioni del Mondo
E’ possibile portare il folk ed il bluegrass in giro per il Mondo provenendo da Napoli ? Sembrerebbe di no! Ci si aspeterebbe questa come risposta, ed invece LA TERZA CLASSE è l’eccezione che conferma la regola.