Spaceman

Joey DeFrancesco è morto nell’agosto del 2022, e stamattina mi sono imbattuto in un vecchio post di una sua session di I Wish , un esecuzione fantastica, dove il suo suono inconfondibile mi da sempre delle grandi emozioni.
Era un pò di tempo che non lo ascoltavo e non sapevo della sua morte. Joe è stato un organista jazz, tra i più grandi di tutti i tempi. Ha dato allo strumento un nuovo lustro sfruttandone le grandi potenzialità andando forse anche oltre. Usava la pedaliera come un jazz bass cosi solitamente nei suoi concerti non aveva bisogno di bassista. Il suono del suo Hammond, talvolta caldo e avvolgente altre volte tagliente esprimeva qualcosa di ineguagliabile dalle tastiere e dai plugins in circolazione. Certo, non è facile trovare quel suono con un hammond ed un Leslie, servono anni di esperienza sulla posizione e l’equalizzazione dei microfoni.
Non sono molti quelli che suonano l’Hammond a quei livelli, e soprattutto non sono bianchi: Eddie Howard Jr, Kyle Roussel, Cory Henry , John Peters sono degni di nota.

Joey DeFrancesco Trio “Never Can Say Goodbye” live at Java Jazz Festival 2011

Altri Organisti Jazz

Eddie Howard Jr

Qui troviamo Eddie Howard Jr in un Hammond center

Kyle Roussel Organ Trio – Live from the Jazz & Heritage Center (2018)

C’è poco da dire, Last train home è una pietra miliare della musica contemporanea. La sensazione è sempre la stessa mentre le armonie ti lasciano intravedere scenari bellissimi, tramonti, spiagge bellissime, sorvoli, amori felicissmi e disinvolti, ti ricorda che c’è un ultimo treno che ti riporta a casa. Ed è proprio questa la magia di Pat, Lyle e Company, la consapevolezza che la felicità è un sentimento estremamente passeggero e che alla fine c’è sempre un treno che ti riporta a casa, nel mondo reale.
Nel corso degli anni ogni volta che l’ho riascoltata mi ha sempre dato sensazioni diverse, ma il senso di precarietà è sempre lo stesso, una felicità che vorrei che non finisse, ma dopo 9 minuti anche Last train home finisce, come tutte le cose confermandone l’assoluta temporaneità.

Pat Metheny, Lile Mays

Domenica 10 Febbraio 2019 ore 12.00 Nuovo Teatro Sanità | Via S. Vincenzo 1 – Napoli Gabriele Mirabassi – clarinetto Alessandro Castiglione – chitarra Antonio Napolitano – contrabbasso Massimo Del Pezzo – batteria I Think Of Three sono un trio dalla chiara identità jazzistica con un mondo musicale variegato e un senso cristallino dello swing. Si fanno apprezzare soprattutto per freschezza di idee e sensibilità melodica. Tre personalità, ognuna ben definita nel suo stile, ma in grado di restituire quella complicità necessaria a creare una seconda e nuova natura degli standard. Nelle improvvisazioni, si fanno strada un continuo fluire di idee, il gusto per l’imprevisto e un assoluto controllo delle dinamiche. Il trio incontrerà sul palco Gabriele Mirabassi straordinario musicista tra i massimi virtuosi odierni del clarinetto a livello internazionale, capace di un discorso musicale fortemente suggestivo ed evocativo. #jazz#gabrielemirabassi
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Cover I Wish di Stevie Wonder (a’mostr)
Ecco una delle tante tracce di Studio Jams Episode # 1, registrata a Sigma Sound Studios di Philadelphia, PA (USA). Contiene i chitarristi Derek Trucks e Tuck Andress, il bassista Victor Wooten, il batterista Roy “Futureman” Wooten (fratello di Victor), il sassofonista Jeff Coffin, il flautista Kofi Burbridge (+ February 15, 2019) e l’organista Joey DeFrancesco (+ 25 agosto 2022)).
Questa sessione è stata registrata l’11 novembre 2000.