Spaceman

Raggiunto e superato il numero minimo di 64 firme per presentare il quesito del referendum sul taglio dei parlamentari. Lo si apprende da fonti di Palazzo, secondo cui, sarebbe arrivato un sostanzioso appoggio anche da parte di senatori della Lega. Il numero necessario, un quinto dei membri di una camera, era già stato raggiunto, ma quattro senatori di Forza Italia avevano ritirato la firma.

Le attiviste di Ni una menos non ci stanno e dicono che è stata “Violata, torturata ed esposta impiccata come un trofeo”

Dopo aver partecipato alle prime manifestazioni di protesta per il rincaro dei biglietti della metro, Daniela Carrasco, artista di strada di 36 anni, nota come “El Mimo”, è stata trovata impiccata lo scorso 20 ottobre in uno dei quartieri periferici di Santiago del Cile.

Ma il rapporto del medico legale e le dichiarazioni della Procura (che ha avviato un’indagine ancora in corso sulle cause e circostanze della sua morte), consegnate alla famiglia 3 giorni dopo il suo ritrovamento, Daniela Carrasco sarebbe morta per soffocamento per impiccagione e sul suo corpo non ci sarebbero lesioni fisiche attribuibili a violenze sessuali. Tutto questo farebbe propendere per un caso di suicidio.

Questa ipotesi è stata immediatamente respinta dalla coordinatrice di “Ni Una Menos – Chile” che, pochi giorni dopo la morte del mimo, aveva dichiarato che “Daniela è stata violentata, torturata, nuovamente violentata fino al punto di toglierle la vita”, e dalla rete di attrici cilene che avevano denunciato che Carrasco “è stata rapita dalle forze militari nei giorni della protesta il 19 ottobre” e avevano fatto un appello al governo e alla ministra Isabel Pla affinché fosse fatta luce sulla morte dell’artista di strada e su altre 12 denunce di violenza sessuale da parte delle forze dell’ordine.

Questa notizia è arrivata in Italia con un mese di ritardo, condivisa inizialmente sui social nella versione dell’artista di strada “torturata e uccisa dalla polizia cilena”, rilanciata da gruppi come “Non Una di Meno”

A rieccoli. Al Sud dopo la pulizia di Berlusconi nelle proprie liste, in molti si sono riversati nella lega, un partito che ha nel suo DNA ed è tenuto insieme tra le altre cose dall’odio per il Sud.Questi candidati meridionali pur di avere poltrone e potere fanno finta di non capire dove sono finiti, e con i “soliti sistemi” porteranno voti ad un partito che vorrebbe cancellarci dalle cartine geografiche.In questo video c’è un dejavù, avverto quella sensazione del solito meridionale furbo che si sente figo per aver fregato ancora una volta tutti, soprattutto i fessi che lo votano, proprio come quando seppellirà scorie nucleari sotto il nostro naso, gonfiando i propri conti correnti, andando in giro ostentando un lusso che non ti spieghi . Guardatevi intorno, dopo l’ondata di fango sul Movimento ritorneremo a questo (lo abbiamo gia visto).E cercate di capire anche perché e chi lancia fango.

Alfio Baffa, ex consigliere comunale di Corigliano e candidato al consiglio regionale in Calabria con la Lega, è finito al centro della polemica per un video – inviato a un gruppo Whatsapp dal nome ‘Revenge porn’ – in cui si trova nella vasca del suo hotel a Roma, fumando un sigaro e bevendo rum. Il video è stato però diffuso online e non è rimasto privato, come pensato da Baffa inviandolo nel gruppo.

Ex consigliere comunale e ora candidato consigliere regionale in Calabria con la Lega: Alfio Baffa è finito al centro della polemica per un video inviato in un gruppo su Whatsapp e poi diffuso sul web. Nel video, che gira ormai su tantissimi cellulari, si vede Baffa fumare il sigaro e bere un bicchiere di rum, inviando un saluto ai suoi amici. Ma lo fa, inoltre, in un gruppo dal nome quantomeno inopportuno: ‘Revenge porn’. Il revenge porn è quel fenomeno di pornografia che avviene quando una persona invia immagini o video di un’ex, per esempio, per vendetta nei suoi confronti. Alfio Baffa è stata consigliere comunale di Corigliano dal 2013 al 2018 con Forza Italia. Ora il passaggio alla Lega e la sua candidatura per le elezioni regionali del 26 gennaio. E il video nella vasca idromassaggio di un hotel di Roma. Il video è stato registrato dopo il comizio di Matteo Salvini nella capitale. Baffa fuma un sigaro e sorseggia rum da un bicchiere di plastica. “Cari amici del gruppo revenge porn, volevo fare un saluto da Roma dopo la manifestazione di Salvini”, dice nel video. E poi propone anche un brindisi ai suoi amici.

Il segretario della Lega Matteo Salvini commenta la sentenza che ha condannato due carabinieri per l’omicidio di Stefano Cucchi. Negli anni passati Salvini e altri esponenti della Lega hanno più volte attaccato la famiglia di Stefano e messo in dubbio che il ragazzo fosse morto a seguito di un pestaggio, accreditando invece l’ipotesi che il decesso fosse legato al consumo di droga e alle condizioni fisiche precarie

Salvini strumentalizza sempre tutto. Ogni occasione è buona per fare propaganda. Gia vedo i suoi “italioti” annuire : “giusto!! Salvini è contro la droga”.
Ma quella frase, ancora una volta, sporca la memoria di Stefano, lo fa diventare spacciatore, e sottintende quindi che i Carabinieri che lo hanno ucciso lo hanno fatto in pieno diritto.
Le destre stanno sempre a leccare il c….lo alle forze dell’ordine esattamente come fanno tutti i malviventi , perché tenerseli amici è cosa buona e giusta.
Ma i Carabinieri, quelli incorruttibili, quelli che hanno baciato la mano alla sorella di Stefano consapevoli che il loro potere risiede nel diritto, non hanno bisogno della loro paggeria, sono la legge, non parteggiano per nessuno. Anzi penso che i Carabinieri dovrebbero prendere un po’ di distanze dagli adulatori, proprio perché forse dietro quelle smancerie solitamente nascondono le loro truffe e la loro corruzione.
E il soggetto in questione e qualche suo amico avrebbero molto da raccontare alle forze dell’ordine e ai magistrati.
Quando mettiamo le armi tra le mani di qualcuno per difenderci dobbiamo essere certi che le useranno con grande diligenza, proprio perché lo faranno in nome e per conto nostro.
La giustizia la fa la magistratura e non le forze di polizia, sembra ovvio ma per molti non lo è.

Subito dopo la sentenza visibilmente commosso un carabiniere ha fatto il baciamano a Ilaria Cucchi.”L’ho fatto perché finalmente dopo tutti questi anni è stata fatta giustizia”, dice il militare mentre accompagna i genitori di Stefano Cucchi, anche loro commossi, fuori dall’aula di Rebibbia dove si è celebrato il processo. .Video di Francesco Giovannetti

GIORNALISTI ITALIANI DA NON DIMENTICARE MAI

Stamattina, 19 ottobre 2019, mi sono imbattuto in un articolo del giornale on line “La verità” ( 😀 ), hai presente uno di quei quotidiani che ti fanno chiedere continuamente “ma chi le legge queste cazzate” e che poi alla fine scopri che qualche imbecille lo trovano sempre?
Maurizio Belpietro entra di diritto e prepotenza nella categoria del mio blog “GIORNALISTI ITALIANI DA NON DIMENTICARE MAI”