Spaceman

Il termine entrerà nel comune linguaggio collettivo, ed indicherà i video selfie in slow motion. Il termine Slofie sarà il prossimo fenomeno virale per iPhone, tanto che la Apple ha fatto richiesta di registrazione del marchio. un modo di prevenire che altre aziende creino un’app per la fotocamera con una simile funzionalità..

iPhone 11 Pro

Gli Slofie sono essenzialmente video al rallentatore realizzati con la fotocamera frontale su iPhone 11 e iPhone 11 Pro, su cui Apple ha aggiunto il supporto per la registrazione di video a 120 fotogrammi al secondo. Il termine “Slofie” in realtà non si trova da nessuna parte all’interno di iOS, ma piuttosto è un termine di marketing che Apple sta usando per sponsorizzare la funzione. Infatti all’interno dell’app Camera, tale funzione viene semplicemente chiamata slo-mo.

Quello che resta da vedere è se ad Apple sarà effettivamente concesso l’utilizzo di questo marchio o meno.

Video molto bello

La concettualizzazione per il video è iniziata nel luglio del 2011 e ha iniziato la produzione a fine settembre. La storia segue una giovane donna che porta un fardello difficile e doloroso, trascinando ossessivamente dietro di sé una grande bara di legno. Le sue intenzioni sono incerte, mentre incontra quattro spiriti lungo la strada – la Terra, il Deserto, gli Illuminati e i Devoti – come fari che guidano il suo cammino. Lo scopo finale del suo viaggio si rivela lentamente attraverso i suoi incontri con questi spiriti.

Il ruolo principale è stato volentieri assegnato a Rebekka Kolbeinsdóttir, un’attrice di eccezionale talento e musicista versatile. L’entusiasmo e l’impegno di Rebekka per il progetto sono stati immediatamente evidenti e non c’è dubbio che “Fjara” sarebbe un video completamente diverso se non fosse stata coinvolta. Indossare un abito da sposa sottile a metà novembre, a piedi nudi, tirare una bara quasi il doppio del peso attraverso il deserto islandese non è un compito facile.

L’intento originale era di girare il video e completarlo prima che “Svartir Sandar” fosse pubblicato il 14 ottobre, ma a causa della crescente complessità di queste ultime scene, del considerevole tempo necessario per la postproduzione e di alcuni dei periodi più terribili e spiacevoli finora quel mese “Fjara” non fu completato fino all’inizio di gennaio. Per fortuna, abbiamo avuto il privilegio di lavorare con i membri estremamente entusiasti di Sólstafir, che sono sempre rimasti diversi passi avanti per assicurare che la produzione procedesse senza intoppi. Kolla Jónsdóttir ha prestato generosamente il suo tempo e la sua esperienza nella progettazione dei costumi e nel trucco, e Jakob Veigar Sigurðsson ha aiutato a trovare luoghi fantastici e assicurarsi che la squadra avesse dei posti dove stare.

Le riprese sono terminate a fine novembre, in una domenica mattina particolarmente memorabile e insolita. Con solo l’ultimo colpo rimasto, l’equipaggio arrivò alla cascata di Skógafoss all’alba. Nel corso dell’ora successiva, la bara di legno da 70 kg fu portata in cima alla cascata, fissata con galleggiamento e una piccola videocamera impermeabile ContourHD, e accuratamente abbassata nell’acqua corrente. Con solo un cordino elastico e una corda legati intorno alla sua vita, il batterista dei Sólstafir Guðmundur Óli Pálmason, si avventò nell’acqua e tirò la bara al centro del torrente, a pochi metri dal bordo delle cascate. Fu citato in quel momento, dicendo “Non sono davvero nervoso per andare oltre, sono solo pronto a sbarazzarmi di questa cosa!”

Dopo quasi un’altra ora di preparazione e accurati aggiustamenti a metà flusso, la bara finalmente raggiunse il bordo di Skógafoss e precipitò in modo spettacolare verso il basso fino alla sua fine esplosiva. Con sorpresa di tutti, la macchina fotografica che avevamo attaccato alla bara è stata recuperata con successo ed è l’ultima foto ad apparire nel video.

I registi e la band desiderano ringraziare tutti coloro che sono stati coinvolti nella produzione di “Fjara” e spero che vi piacerà!

Questione di sguardi


Non amo restare sul carro dei vincitori, c’è poco spazio.
Cosi come al solito me ne resto un po li a guardare, a cercare di ricordare quando quel carro era vuoto, quando gli sguardi erano diversi, pieni di speranza, di incertezze, come quelli della gente in viaggio prima di arrivare a destinazione.
Poi cambia lo scenario.
Non importa, io sono già altrove.

Cristina è un angelo della luce. E’ capace di farti l’oroscopo nel corridoio mentre vai a mensa, e siccome siamo dello stesso segno zodiacale, mi aggiorna continuamente sui movimenti di Saturno, Giove e Plutone.


Ci siamo conosciuti durante una delle 12000 fregature che mi ha rifilato il “palazzo”, all’inizio ero incazzato nero, poi mi sono accorto che una volta tanto il palazzo mi aveva fatto un favore, incautamente mi aveva regalato una amica, una sorella.
Lei canta e suona la chitarra, adolescente, ragazza e donna ribelle, da qualche parte ho visto una sua foto che inforcava una moto in un deserto.
Ha vissuto a 450 all’ora, e solo adesso, forse, sta cominciando a tirare il freno, un po come i campioni di motogp quando tirano la staccata più lunga possibile.
Cristina potrebbe anche avere Saturno sulla panza, non ti nega mai un sorriso, le voglio bene.



La prima antologia dedicata al drammaturgo Samy Fayad, che scrisse per i principali artisti del Sud Italia, fra cui Peppino De Filippo e Nino Taranto, e fu tradotto e messo in scena nei teatri di tutta Europa e America. Il volume, con ampio apparato critico, contiene anche testi inediti e mai rappresentati, offrendo un’ampia panoramica dell’opera multiforme e della scrittura di Fayad.

Sospeso · Il Nucleo

Meccanismi

tienimi sospeso tra l’azzurro in volo…lasciami sospeso, toglimi il respiro!

℗ 2003 SONY BMG MUSIC ENTERTAINMENT (Italy) S.p.A.

Released on: 2003-06-27

Composer, Lyricist: Andrea Zanichelli
Performance Arranger, Producer: Luca Pernici
Lyricist: Mauro Buratti